Da cinque giorni gli hacker attivisti di Anonymous hanno iniziato la loro campagna digitale per contrastare il terrorismo islamico.
Indubbiamente se c'è una cosa che gli hacker odiano con tutto se stessi è la censura e l'organizzazione hacker Anonymous ha deciso quindi di scendere in campo con tutta la forza di cui sono capaci.
Poche ore dopo l'attentato Anonymous si organizza
Sono bastate poche ore, dopo l'attentato alla redazione di Charlie Hebdo, affinchè gli attivisti si siano decisi ad agire chiamando alla raccolta i loro compagni in rete. Rapidamente sono stati partiti due canali irc #opcharliehebdo e #opcharliehebdo.fr., uno in francese e uno in inglese per scambiarsi informazioni e adesioni al progetto.
Lo scopo è quello di entrare negli account, siti, posta elettronica degli jihadisti per rubare informazioni, scoprire identità, identificare luoghi di aggregrazione dei terroristi.
Foto, email, video vengono raccolti e catalogati, per ora non si hanno notizie che queste informazioni siano poi state passate ad enti governativi (altro nemico dichiarato di Anonymous), ma è certo che molti siti inneggianti alla guerra santa islamica sono stati oscurati, resi irraggiungibili da poderosi attacchi ddos.
Il comunicato video di Anonymous che dichiarava l'attacco
Il video apparso su Youtube alcuni giorni fa è stato chiaro. Il portavoce ha affermato: «La libertà d’opinione, di esprimersi e di informazione è un diritto inalienabile. Anonymous ha sempre combattuto gli oppositori di questo diritto. Noi siamo legione. Noi non dimentichiamo. Noi non perdoniamo».
Qui la pagina Facebook di Anonymous