La protezione dei dati, soprattutto quelli sanitari, delicatissimi, sara’ affidata ad intelligenze artificiali nel prossimo futuro. Ultima frontiera per combattere il crimine informatico
Cortana l’intelligenza artificiale che impara
IBM Security è una delle più grandi organizzazioni al Mondo per la sicurezza informatica, ricerca e sviluppo nel campo della salvaguardia dei dati digitali. Un calcolo approssimativo rivela che attualmente la società monitorizza oltre 15 miliardi di eventi giornalieri legati alla sicurezza.
Proteggersi oggi? Elementare Watson
Difendere interi network e gli utenti che affidano ad Internet gran parte della loro vita sarà una delle sfide più dure da affrontare in questo secolo. Una soluzione dovrebbe arrivare dal “cognitive computing”. Watson, ad esempio, è un super computer, attualmente in operatività, basato su uno studio di intelligenza artificiale (senza coscienza di sè). Un cervellone di una potenza mai presentata prima capace di battere concorrenti umani nei telequiz, impiegato attualmente in ospedali grazie alla sue capacità di deep learning che lo rende molto più veloce degli esseri umani nella valutazione di radiografie e dati biometrici (non è fantascienza, sta accadendo proprio in questo momento).
Proprio grazie alle nuove intelligenze artificiali, capaci di elaborare milioni di dati in un millesimo di secondo, Mark Van Zadelhoff è convinto che potremo bloccare in tempo reale compravendite fasulle, evitare il furto di dati ed identità personali. Intelligenze artificiali che in pochi secondi potranno creare delle “trappole” su cui veicolare e bloccare tentativi di accesso non autorizzati svelando in tempo reale l’identità dei criminali informatici.
In Italia, ad esempio, nel campo della sicurezza siamo ancora molto indietro. Ecco un articolo importante: gravi falle di sicurezza sui nostri dati.
Ad ogni modo, potendo utilizzare nel campo della difesa digitale, la potenza quasi infinita di computer ad intelligenza artificiale, verranno elaborati in pochi secondi milioni di righe di codice effettuando il reverse engineering dei codici malevoli individuando così all’istante vulnerabilità ancora sconosciute nei sistemi operativi e software critici.
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Dobbiamo avere paura della intelligenza artificiale? Un articolo interessante di approfondimento potete trovarlo qui: i robot sono pronti ad invaderci. Non solo IBM ha intrapreso questa strada fantascientifica, ma anche il colosso Google è molto avanti con sua intelligenza artificiale.