Il problema di ChatGPT nelle scuole

L’integrazione rivoluzionaria di ChatGPT nelle scuole di New York, il percorso verso un’istruzione all’avanguardia. Vari problemi che cominciano a crescere e alcuni passi indietro.

Un video virale che ha catturato l’attenzione di molti negli ultimi giorni, ha sollevato importanti riflessioni sull’applicazione dell’intelligenza artificiale (IA) nelle scuole. Durante un affollato evento focalizzato sull’argomento dell’IA, un giovane studente ha afferrato l’opportunità di porre una domanda dirompente agli esperti presenti sul palco.

Non proibite ChatGPT nelle scuole

Con notevole arguzia, il ragazzo ha presentato la sua visione: “Spesso si afferma che l’utilizzo di strumenti come ChatGPT a scuola rappresenti una forma di imbroglio. Ma come possiamo etichettare come ‘imbroglio’ uno strumento che diventerà una competenza fondamentale nel nostro futuro lavorativo e nella nostra vita?”.

Un’esplosione di applausi e sguardi ammirati ha accolto questo ragionamento sorprendente, sottolineando l’importanza che le scuole abbraccino tecnologie all’avanguardia come ChatGPT, poiché diventeranno parte integrante del curriculum, che lo si voglia o meno.

La presa di posizione della cultura

In un editoriale dal tono ponderato, Banks ha sottolineato come, sebbene inizialmente la cautela fosse comprensibile, sia ora fondamentale un’approfondita esplorazione e analisi delle potenzialità e dei rischi associati a questa rivoluzionaria tecnologia.

Con grande entusiasmo, Banks ha rivelato che alcune scuole nel vivace quartiere di Queens hanno già intrapreso audaci esperimenti in questo ambito: si tengono appassionanti dibattiti per esaminare i pregiudizi legati all’IA attraverso esercizi specifici, o si adotta ChatGPT – o strumenti simili – per pianificare lezioni personalizzate all’avanguardia.

“In effetti, la nostra nazione potrebbe trovarsi sull’orlo di un formidabile cambiamento sociale, guidato dalla potenza dell’intelligenza artificiale generativa”, ha scritto Banks con una prosa incisiva. “Dobbiamo garantire che i benefici di questa tecnologia rivoluzionaria siano equamente distribuiti per evitare un ulteriore ampliamento delle disparità socio-economiche nel nostro Paese.

È nostro dovere assicurare che i nostri studenti siano pronti a cogliere appieno le straordinarie opportunità offerte dall’IA, sia per i lavori attuali che per quelli del futuro. Molte di queste opportunità si baseranno su rivoluzionarie innovazioni tecnologiche, comprese l’intelligenza artificiale e altre ancora ignote”.

Il monito di Banks, pervasivo e significativo, si estende a tutte le scuole e al corpo docente, soprattutto a coloro che ancora nutrono scetticismo riguardo all’importanza di vietare l’uso dell’IA generativa da parte degli studenti.

ChatGPT deve essere utilizzata da tutti

L’inclusività rappresenta l’obiettivo supremo del sistema scolastico moderno.

Durante la pandemia e l’era dell’istruzione a distanza, abbiamo avuto l’opportunità di sperimentare in prima persona come lo status economico e sociale delle famiglie abbia influenzato l’esperienza educativa dei propri figli, sia in termini di accesso a Internet che di disponibilità di dispositivi necessari per partecipare alle lezioni.

Immaginiamo, pertanto, un futuro in cui le scuole proibiscano l’utilizzo di ChatGPT in classe. Nonostante ciò, alcuni studenti troveranno comunque il modo di utilizzarlo a casa.

Un divario tra studenti ricchi e poveri

Inevitabilmente, si creerà un divario tecnologico ancora più profondo. Tale divario sarà amplificato dal fatto che uno studente potrebbe accedere alla versione premium di ChatGPT, riservata ai sottoscrittori che pagano una quota mensile di 20 euro, qualora il genitore lavorasse in un settore che richiede tale strumento. Nel frattempo, il compagno di banco di quest’ultimo potrebbe rimanere limitato all’utilizzo della versione gratuita, meno avanzata.

Talento e creatività non basteranno più

Mentre talento e creatività possono in certi ambiti compensare la mancanza di risorse, l’attuale rivoluzione tecnologica è così straordinaria e potente che può oscurare anche la mente più brillante.

Gli studenti che approfittano dell’IA generativa avranno un vantaggio incolmabile rispetto ai loro coetanei privi di tale opportunità. Ecco perché non solo le scuole dovrebbero adottare ChatGPT, ma dovrebbero dotarsi sempre dell’ultima versione aggiornata, anche a fronte di un investimento economico.

La scuola non può permettersi di lasciare indietro nessuno. Tutti gli studenti meritano gli stessi diritti e le stesse opportunità, compresi quelli digitali, al fine di creare un futuro equo, inclusivo e all’avanguardia.

Lascia un commento e ti risponderò!

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.