Il Senato oggi ne ha combinata una davvero grossa: via libera al tele-marketing selvaggio. Il Garante della Privacy: “È sconcertante”. Tenete presente che questa non è una bufala!
Il solito pasticcio all’italiana. Non si può definire così quello che è accaduto al Senato nella votazione di ieri, in realtà i propositi era inizialmente buoni: un decreto legge per regolare il tele-marketing aggressivo, ma in realtà, per un errore, si sono aperte le dighe ad un bombardamento assurdo e senza regole.
La Camera dovrà confermare o modificare il Decreto Legge
Un attacco senza precedenti a noi poveri utenti telefonici, potremo essere chiamati anche da chi non ha mai accettato di ricevere chiamate pubblicitarie.
In pratica è accaduto che una parte di un emendamento al Decreto Legge è stato scritto con i piedi, doveva tutelare maggiormente l’utente ed invece è stato approvato senza neanche accorgersi che andava a peggiorare drammaticamente le cose.
Ecco la frase incriminata: “Inoltre il contatto è consentito solo se l’abbonato destinatario della chiamata, a seguito della comunicazione di cui al comma 4-bis, presta un esplicito consenso al proseguimento della conversazione.”
Per come è posto l’emendamento apre le dighe alle chiamate selvagge: solo dopo che ha ricevuto la telefonata il consumatore potrà negare il consenso. Una cosa assolutamente idiota e senza nesso logico.
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Antonello Soro, Garante della privacy è intervenuto a proposito di questo increscioso emendamento:
“Suscita sconcerto e preoccupazione la norma, contenuta nel testo del Ddl concorrenza, relativa al tele-marketing. Essa elimina il requisito del consenso preventivo per le chiamate promozionali, ‘liberalizzando’ il fenomeno del tele-marketing selvaggio e prevedendo come unica forma di tutela dell’utente la possibilità di rifiutare le sole chiamate successive alla prima”.
“E’ evidente che la norma è assolutamente incoerente con la linea di maggiore tutela seguita dalla stessa Commissione nell’ambito dell’esame del Ddl sul Registro delle Opposizioni. A questo punto sarà molto più difficile l’attività di contrasto delle già tantissime violazioni nel settore del tele-marketing.”
Ora non ci rimane che sperare nella Camera: l’errore è talmente grossolano ed evidente che sarà obbligatorio metterci una pezza. Speriamo che non “sbaglino” anche lì!
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