Partiamo questa ennesima bufala sul Web, Papa Ratzinger nazista, per cercare di comprendere e come rimediare alle tante bufale (idiozie) che corrono sui social, come ad esempio Facebook e come cercare di porvi rimedio
Un mattina ci capita di vedere pubblicata una notizia sulla nostra bacheca e subito la rilanciamo e così altre decine, centinaia, migliaia di persone ad effetto valanga, facendo diventare magari vera o attendibile una notizia palesemente falsa.
Con l’era del web 2.0 e ormai prossimi al web 3.0 dobbiamo considerare che, oltre ad aumentare le nostre possibilità di socializzazione, amicizie, conoscenze, è cresciuta enormemente anche una certa responsabilità sull’uso di questo mezzo. Una cosa fondamentale da considerare è che: se una notizia ci procura magari un sottile brivido di piacere perché asseconda in qualche modo le nostre idee non è affatto detto che sia vera.
Passiamo ad esempio all’ennesima bufala che sta circolando sul web, oltretutto si è ancora più amplificata dopo le dimissioni del papa (come se questa foto fosse una concausa): il Papa in divisa nazista.
Questa bufala è facilmente smascherabile perchè la foto è famosa, basta fare una semplice ricerca in Internet per scoprire che è stata scattata il 3 Settembre 1932, al palazzo dello Sport di Berlino, a quell’epoca Ratzinger aveva solo 5 anni (essendo nato nel 1927).
Ecco il file della foto in un archivio reperibile facilmente in Internet: Adolf Hitler saluting at the sports Palace in Berlin
Aldilà di cosa ognuno di noi può pensare sul Papa, non è ammissibile, seguendo la nostra coscienza, che queste ed altre bufale si diffondano a macchia d’olio sul web creando inganni, magari turbamenti in persone che non hanno una vera capacità critica per comprendere che spesso Internet è un immenso calderone con poco controllo.
Questo esempio lo si potrebbe replicare per migliaia di notizie bufala che sono state lanciate sui social network e anche tramite catene di email creando inganni globali. Tutti noi siamo un po’ colpevoli quando non facciamo un minimo di verifica prima di ri-pubblicare notizie finte simil vere che troviamo nella nostra casella di posta o ci viene rilanciata da un amico su un social network.
Tornando all’inizio del nostro articolo, dobbiamo considerare che ormai siamo un po’ tutti dei piccoli giornalisti e un minimo di controllo sta diventando necessario per rendere Internet un posto migliore e proficuo per espandere le nostre possibilità di individuo singolo.
Ad esempio, un sito che vi consigliamo di inserire nei preferiti e che combatte da anni questa tendenza a non controllare mai le notizie che ci arrivano (specie attraverso i social) è senz’altro il blog antibufala di Paolo Attivissimo vi consigliamo di dare un’occhiata, ogni tanto.