Un virus contro la pirateria

Eccezionali misure per scoraggiare gli utenti nel download illegale di film e musica da Internet. Un eventuale provvedimento che sta suscitando forti polemiche

attivita illegali in Internet
immagine gratuita offerta da Pixabay

Rightscorp e il Ransomware per contrastare la pirateria, un argomento al calor bianco che sta facendo infuriare milioni di utenti e organizzazioni per la salvaguardia della libertà in Rete.

L'azienda Rightscorp, che da anni tenta di contrastare il download illegale di file coperti da copyright (musica, video e Pdf), intenderebbe ora agire in modo radicale ed ottenere, con le buone o le cattive, la collaborazione dei fornitori di connettività Internet per impedire la navigazione a chi viola il copyright.

La proposta di Rightscorp è talmente spregiudicata, questa volta, che ha suscitato vibranti proteste, ma anche sberleffi da testate giornalistiche, esperti di informatica e gli stessi utenti. In pratica sarebbe una soluzione automatizzata che dovrebbe identificare chi abusa del diritto d'autore in Rete: in questo caso l'accesso ad Internet verrebbe impedito a chi non ottempera ad alcune segnalazioni d'avvertimento preventive.

La cosa sembra un po' ridicola, a dire il vero, in pratica nel browser dell'utente, si installerebbe una specie di virus che controllerebbe la navigazione in Rete avvertendo con notifiche esplicite quando si effettua una operazione di download illegale associandolo all'IP utilizzato di quel momento. Le notifiche potrebbero ripetersi nel tempo e nel caso si continuasse ad “infrangere la Legge” scatterebbe il blocco di navigazione fino all'eventuale pagamento dei diritti d'autore “rubati” nei giorni precedenti.

Rightscorp è da tempo che cerca d'avviare questa iniziativa, ne parlava già nel 2013 per affermare che dalla metà del 2014 sarebbe stata attiva, ma i provider, secondo Rightscorp, hanno messo i bastoni fra le ruote impedendone l'implementazione. A causa di tutto ciò la società è in forte passivo per alcuni milioni di dollari e rischia il fallimento.

Rightscorp sostiene comunque che i fornitori di connettività abbiano l'obbligo di ottemperare a questo meccanismo: la responsabilità indiretta peserebbe sull'ISP. Negli Stati uniti è già avviata da tempo una grossa battaglia legale tra fornitori di connettività e la casa discografica BMG Rights Management LLC, sul fatto che i provider stessi siano responsabili per i comportamenti illegali dei propri utenti.

Scalable Copyright sarebbe il nome del Ransomware per tenere in ostaggio tutti gli utenti di Internet, ma sembra più una boutade disperata di una azienda probabilmente destinata al fallimento piuttosto che una possibilità reale. Il fatto è che non sembra minimamente credibile e legale che un sistema di giustizia privata possa ledere i diritti di un cittadino decidendo arbitrariamente di tagliare la connettività a causa di presunte illegalità. Senza contare che il 90% degli IP sono dinamici e una azione illegale commessa da un utente potrebbe ricadere su un altro innocente utilizzatore dello stesso IP.

Rightscorp sembra ormai avviata al fallimento completo, anzi, una iniziativa simile di controllo attività privato scatenerebbe una tempesta legale sulla società spazzandola via anzitempo. Non si comprende come amministratori di società così importanti possano fare passi falsi simili.

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