Il piano vaccinale Covid per il 2021

Debutto simbolico, in contemporanea in tutta Europa, avvenuto oggi, 27 Dicembre, ma poi come si svilupperà il piano vaccinale per il 2021? Ecco qui il piano del Governo Conte, con diversi punti interrogativi…

Il piano vaccini dell’Italia ha un obiettivo ambizioso, chiudere la campagna entro l’estate. Raggiungere l’immunità di gregge, sufficiente a coprire tutti, prima della riapertura delle scuole per Settembre, stagione 2021-22.

Questo articolo viene pubblicato il 27 Dicembre 2020, ma quando lo leggerete, nei prossimi mesi (visto che non lo cancelleremo) vedrete, voi dal futuro, se le cose saranno andate come ipotizzate ora.

Diversi punti interrogativi del piano vaccinale

Dalla data di arrivo degli altri vaccini alla effettiva distribuzione delle dosi, dalla durata dell’immunizzazione al numero delle persone che accetteranno di vaccinarsi.

Pfizer e gli altri vaccini anti-Covid

In base agli accordi preliminari d’acquisto, nel 2021 l’Italia avrà diritto a oltre 202 milioni di dosi. Una quantità sufficiente a coprire tutta la popolazione conservandone un buon numero come garanzia di riserva. Ma ci sono diversi però.

Al momento l’unico vaccino autorizzato dagli enti regolatori europeo e italiano, l’Ema e l’Aifa, è proprio quello della Pfizer con cui si comincia oggi. Come tutti sappiamo molto complicato da distribuire per via della sua temperatura di 70 gradi sotto zero per la conservazione.

Per gli altri vaccini una data di diffusione certa ancora non c’è.
Il secondo dovrebbe essere quello di Moderna, che non
necessita di una catena di distribuzione in ultra-freddo, e per il quale l’Ema ha anticipato dal 12 al 6 gennaio la valutazione.

Sugli altri è tutto da vedere, anche se in queste ore AstraZeneca sembra aver risolto il grosso pasticcio con un nuovo trial e pare che dal 4 Gennaio sarà distribuito in Inghilterra. Ad ogni modo, almeno per ora, il quadro delle forniture resta variabile.

Dovremmo avere 28 milioni di dosi nel primo trimestre del 2021, tra Gennaio e Marzo. Poi dovremmo salire al doppio, 57 milioni di dosi, Aprile e Giugno, per poi stabilizzarci a 53 milioni tra Luglio e Settembre.

Il calendario delle vaccinazioni anti-Covid

Da metà Gennaio si procederà con medici, infermieri, personale e ospiti delle Rsa, le residenze sanitarie per anziani. In tutto quasi 2 milioni di persone. Subito dopo, già a Febbraio si passerà alle persone con più di 80 anni, quasi 4 milioni e mezzo.

Da Aprile verso le persone meno fragili. Prima i quasi 13 milioni e mezzo di persone che tra hanno tra i 60 ei 79 anni, poi i quasi 7 milioni e mezzo che hanno una morbilità cronica, cioè la presenza di almeno due patologie.

Entro l’inizio dell’estate si passerà poi al resto della popolazione, ma anche qui ci sarà un ordine di precedenza. Il piano vaccinale cita espressamente le categorie appartenenti ai «servizi essenziali come gli insegnanti e il personale scolastico, le forze dell’ordine, il personale  delle carceri».

In ogni caso saranno sempre possibili delle varianti in corso d’opera nel caso si sviluppassero focolai in specifiche aree del Paese.

I punti interrogativi della vaccinazione

Il primo è capire quanto durerà l’immunità dei singoli vaccini.
Una risposta vera ancora non c’è, ma i primissimi dati parlano di almeno 8-12 mesi, ma resta la possibilità che la più grande campagna vaccinale della storia si debba trasformare in un’operazione di routine, da ripetere ogni anno come per l’antinfluenzale. Operazione comunque più semplice perché non ripartiremmo da 0, come adesso.

Il secondo punto interrogativo è la percentuale di adesione al vaccino. Per arrivare all’immunità di gregge occorrerà raggiungere il 70% degli italiani: diciamo 42 milioni su 60. Ci arriveremo? Il vaccino è gratuito ma non obbligatorio.

Il matematico Piergiorgio Odifreddi ha proposto di dare un piccolo contributo in denaro a chi decide per il sì.
Una provocazione, che però potrebbe accelerare l’obbiettivo di raggiungere il livello di immunità necessaria per tornare a
viaggiare e di accedere ad alcuni luoghi, come gli stadi, concerti, feste di piazza. Tornare velocemente alla vita normale.

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