Ricatti sessuali in Internet

Non solo virus e truffe bancarie in rete, ma anche veri e propri ricatti in cui sono cadute diverse persone. Ecco cosa accade…

ricatto sessuale

I rischi della navigazione in rete non riguardano solo virus ed applicazioni malevole che possono mettere a rischio il proprio dispositivo, ma hanno risvolti anche nella vita reale. Nell'ultimo periodo si parla sempre più spesso di sextortion (neologismo nato dall'unione dei termini sexual ed extortion), un fenomeno che ha colpito migliaia di utenti online.

La sextortion è una vera e propria estorsione, che nasce online nei siti di incontri. Dietro queste minacce è stata individuata un'organizzazione criminale dell'Europa dell'est, che sfrutta ragazze attraenti e le impiega come esche nei siti di incontro online. Mentre per un virus come il ricatto di Cryptolocker vengono presi in ostaggio i vostri dati, qui è la vostra intimità ad essere presa in ostaggio.

Il meccanismo è semplicissimo, ma per gli utenti ignari, che si sono iscritti ad un sito di incontro online o anche su una videochat senza iscrizione, solo per fare nuove conoscenze, cadere nella trappola è facile e, commesso l'errore, è difficile, se non addirittura impossibile, interrompere l'estorsione.

Le ragazze che hanno accettato di entrare a far parte dell'affare sextortion hanno il compito di fare amicizia con utenti online in cerca di una relazione, di guadagnare la loro fiducia fino a convincerli a vedersi in webcam e a spogliarsi davanti alla telecamera.

Il video esplicito viene ovviamente registrato ed utilizzato poi per ricattare l'utente, obbligandolo a pagare una somma di denaro per evitare che il video hot venga diffuso in rete. La somma richiesta varia di solito tra i 500 e i 1000 euro, ma il problema principale è che la sextortion, nella maggior parte dei casi, non si ferma in seguito al pagamento della somma richiesta, ma continua con un nuovo ricatto e con la richiesta di una somma sempre maggiore.

Alla ragazza che ha convinto l'utente a spogliarsi davanti alla webcam spetta una percentuale del 10% sulla somma totale versata dall'utente in cambio della non condivisione del video, mentre la restante parte del denaro va direttamente all'organizzazione criminale, che in questo modo diventa sempre più forte economicamente ed è in grado di espandersi rapidamente, mettendo a rischio un numero sempre maggiore di ignari utenti.

Il fenomeno della sextortion è piuttosto recente, o almeno è negli ultimi anni che ha vissuto una preoccupante diffusione. Basta analizzare i dati relativi agli ultimi tre anni per scoprire che si è avuto un aumento di oltre il 70% di estorsioni: 170 casi nel 2012, 230 denunce nel 2013 e 300 casi nel 2014, tenendo comunque in considerazione che i casi venuti alla luce sono sicuramente inferiori numericamente rispetto a quelli realmente avvenuti.

Analizzando le denunce e le situazioni prese in carico dalla polizia postale, si nota che le vittime della sextortion sono generalmente uomini, indipendentemente dalla loro età e dal ceto sociale. In realtà le vittime preferite sono professionisti, meglio ancora se sposati, perché sono le vittime disposte a pagare di più per evitare la condivisione del video hot e per evitare di rovinare la loro reputazione. Non mancano i minorenni e le donne, anche se le denunce da parte del gentil sesso sono inferiori rispetto a quelle pervenute dagli uomini.

Proteggersi dalla sextortion non è difficile, basta evitare di diventare potenziali vittime. Innanzitutto bisogna sfruttare i siti di incontro online con estrema cautela, evitando di dare a chiunque informazioni personali delicate che potrebbero essere utilizzate da malintenzionati. Tenete ad esempio presente che proprio le “simpatiche” signorine che vogliono interagire con voi, dopo aver conquistato la vostra fiducia, vi chiedono anche l'amicizia in Facebook così d'avere immediatamente la cerchia dei vostri amici ed in seguito esercitare ancora più pressione nel momento del ricatto minacciando d'inviare il video ai costri amici o colleghi di lavoro. Già in passato avevamo parlato di come questo social network fosse sfruttato dai criminali per inguaiare le persone: truffe su Facebook.

Prima di prendere parte ad una video chiamata è fondamentale ricordare che la conversazione può essere registrata dall'interlocutore senza chiedere l'autorizzazione: questo significa che le video chiamate non devono essere spinte o sessualmente esplicite, perché potrebbero essere sfruttate per ricattare. D'altronde vi abbiamo indicato in passato, con tanti articoli, come sia facile registrare video dal Pc.

E' importante inoltre fare attenzione anche direttamente proprio ai social network, perché il fenomeno della sextortion si sta diffondendo anche su Facebook: ragazze attraenti, con profili creati ad hoc, fanno richiesta di amicizia ed iniziano a stringere una relazione online, che termina poi con una video chiamata prontamente registrata ed utilizzata per ricattare ed estorcere denaro. In questo caso hanno già pronta la lista di tutti i vostri contatti, non dovranno neanche chiederla!

Il nostro consiglio, nel caso incappiate in una brutta e simile situazione è quello di non pagare mai. Per il semplice motivo che poi, con tutta probabilità, non si fermeranno e chiederanno sempre più denaro. Siate decisi a negare qualsiasi esborso di soldi, anche se nel frattempo ridurranno sempre più l'esosità della richiesta. Dite chiaramente che se non la smetteranno o diffonderanno il video, vi rivolgerete alla polizia postale denunciandoli. Non ci crederete, ma è capitato a molti, che dopo qualche settimana di minacce, gli estorsori desistano senza conseguenze pratiche.

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