Facebook chiudera’ nel 2017

Una debacle per Facebook: tra il 2015 e il 2017 perdera’ circa l’80% degli utenti, con una simile emorragia non potra’ sopravvivere


Una ricerca condotta da John Cannarella e Joshua A. Spechler del dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale dell’università di Princeton ha dato un risultato sorprendente: Facebook è destinato al fallimento.

La ricerca è stata pubblicata anche da una rivista prestigiosa come “Time” e sostiene la tesi che il fenomeno Facebook si sia espanso rapidamente come se fosse un virus, una malattia infettiva che si propaga rapidamente, ma che, poi, passato l’effetto, non rimarrà quasi più traccia.
Lo studio creato dai ricercatori dell’università di Princeton sostiene che proprio la virulenza iniziale di questo “fenomeno” è una delle indicazioni chiare che è destinato a svanire. Svanendo l’interesse per Facebook, man mano gli utenti cominceranno a cancellarsi erodendo in maniera significativa lo storico traguardo del miliardo di utenti; con un numero molto più basso di partecipanti al social, esso non potrà più sopravvivere.

Proprio nei mesi scorsi il Ceo di Facebook, Zuckerberg, aveva dichiarato che era intenzionato a propagare ancor più la rete Internet in tutto il mondo per arrivare almeno a 5 miliardi di persone “connesse”. Più persone collegate ad Internet, più utenti per Facebook è sicuramente la facile equazione, oppure anche i manager di Facebook consigliano di trovare nuovi utenti perchè i “vecchi” potrebbero andarsene?

Perchè con meno utenti Facebook fallirebbe?

Facebook è quotata in Borsa, un violento ridimensionamento degli utenti comporterebbe una platea molto più limitata per gli investimenti pubblicitari, tagliando drasticamente il fiume dei finanziamenti pubblicitari la capitalizzazione in Borsa subirebbe delle pesanti perdite. L’infrastruttura che sorregge Facebook è costosissima e senza una base finanziaria fornita dalla pubblicità e dalla elevata quotazione azionaria Facebook non riuscirebbe a sopravvivere.

Questa metodologia di studio è stata già utilizzata con altri beni immateriali come le idee. Anche in quel caso si è studiato come una idea possa inizialmente avere una fortissima propagazione condivisa tra i vari contatti e i mezzi di comunicazione di massa, ma poi pian piano perde forza fino a scemare, in pratica si “immunizza”. Questo modello di studio è stato applicato a Facebook ed in verità, già adesso, si nota che c’è una certa crisi negli iscritti più giovani, che preferiscono altri social meno impegnativi e più intriganti come Ask.fm, Snapchat, lo stesso Youtube e molti altri si affacciano più aggressivi che mai.
Zuckerberg è comunque riuscito a rallentare la fuga giovanile acquistando Instagram, l’applicazione di photo sharing che negli ultimi mesi si è espansa quasi del 23%.

Forse questo studio è esagerato, probabilmente non accadrà, ma qualche avvisaglia già da ora c’è. I manager di Menlo Park le stanno studiando tutte per tenere giovane ed interessante il loro social: è di poco mesi fa la richiesta mostruosa di 3 miliardi di dollari per Snapchat (che è stata rifiutata dai proprietari), oppure la modifica delle impostazioni sulla privacy e un nuovo motore di ricerca interno per scovare ogni notizia, ogni dettaglio.

E voi che ne pensate? Il fenomeno Facebook si ridurrà nel corso degli anni?

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