Il viaggio nel tempo. Esperimento riuscito?

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“Invertita la direzione del tempo”. “Dimostrato che possiamo viaggiare nel passato”. Ma questa notizia è vera o è un fake?

Un team russo, grazie ad un computer quantistico, è riuscito, a livelli microscopici, nella dimostrazione che l’improbabile è possibile. Potremo quindi viaggiare nel tempo? “Calma e gesso” direbbe qualcuno, ci sono delle osservazioni da fare.


Il fisico russo Gordey Lesowik ha dichiarato, pochi giorni fa, qualcosa di estremamente affascinante: «Siamo riusciti a ricreare uno stato artificiale che si evolve in una direzione opposta alla freccia del tempo termodinamico».

Ma che significa esattamente? Hanno inventato la macchina del tempo? Non è proprio così, anzi, per molti fisici è la dimostrazione che viaggiare nel tempo sarà assolutamente improbabile se non impossibile, e vi spiegheremo perché.

Il tempo scorre in avanti, da sempre

Siamo abituati allo scorrere del tempo, ma in una sola direzione. L’esperimento dei ricercatori del Moscow Institute of Phisics non è certamente il primo, anche se certifica un punto importante e dimostrato.

Lorenzo Maccone, fisico teorico dell’Università di Pavia fa ricerche del tempo rispetto alla meccanica quantistica. Il fisico ha spiegato in una intervista, i suoi studi vengono anche citati dal team russo, che se vediamo un uovo cadere a terra e rompersi, nessuno ha mai potuto assistere alla sua ricomposizione. Per le leggi della fisica classica in realtà non è impossibile, ma altamente improbabile. Invece a livello microscopico è attualmente possibile: la freccia del tempo può essere reversibile e quindi muoversi in un senso e in quello contrario.

Viaggiare nel tempo? C’è un problema enorme da affrontare

L’esperimento del gruppo di Lesovik,  pubblicato sulla rivista Scientific Reports, ha utilizzato un computer quantistico Ibm, nel quale al posto dei bit dei nostri PC, gli elementi base dell’informazione sono i cosiddetti «qubit».

Analizzando la posizione di un elettrone e rendendo il sistema più caotico, lo stesso non era più individuabile. Grazie ad un algoritmo, è stato effettuato il percorso inverso (invertendo la freccia del tempo): l’elettrone è tornato a essere localizzato riapparendo dal caos. Come se l’uovo rotto sul pavimento fosse riapparso intero sulla mano di chi lo aveva fatto cadere.

Questo in sintesi ciò che è successo, ma non significa che da adesso si potrà viaggiare nel tempo perché c’è un problema statistico al momento insormontabile. Un altro esempio ce lo spiega, in modo che noi “ignoranti” possiamo capirlo.

Immaginiamo un uomo che inciampa e cade a terra. Per farlo tornare indietro nel tempo, occorrerebbe una forza contraria che lo spingesse all’indietro facendogli assumere la posizione iniziale prima dell’incidente. E qui arriva il problema: la spinta contraria dovrebbe essere tale e così misurata da fargli riprendere esattamente la stessa posizione iniziale, con la postura esatta: un evento statisticamente impossibile, molto più facile vincere al superenalotto.

Un viaggio nel tempo e nell’ignoto di infiniti universi paralleli.

In pratica sarebbe impossibile ricreare lo stesso ambiente del tempo trascorso, esisterebbero un numero infinito di “passati” poiché statisticamente impossibile ricreare gli identici scenari temporali del tempo trascorso.

Il margine di imprecisione sarebbe comunque sempre, troppo elevato. Forse è solo legato ad una tecnologia ancora all’inizio? Può darsi, per ora gli scienziati stanno cercando di dare una risposta all’apparente contraddizione tra il mondo che conosciamo (il tempo che scorre in avanti) e la dimostrazione contraria che arriva dalla meccanica quantistica.

Poter viaggiare nel tempo, invece, è statisticamente altamente improbabile. Almeno per le nostre conoscenze attuali.

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