Nuovi attacchi hacker nel campo sanitario

Certo, li chiamiamo hacker, ma in realta’ sono cracker e faranno di tutto per carpirvi soldi dal portafoglio, annunciati nuovi attacchi su tutti i fronti

rubare dati medici, rubare da telemedicina

Generalmente un vero hacker non si comporta come un truffatore e ricattatore sfruttando le sue enormi capacità informatiche. Il termine “hacker” è generalmente usato in modo sbagliato, un hacker è un buono, un utilizzatore di sistemi digitali che studia, ricerca e avverte, dichiarandole, le falle nei sistemi di sicurezza o software e vulnerabilità nei sistemi operativi. Chi truffa, ricatta e cerca di ricavare soldi sfruttando le vie informatiche è un cracker.

Nuove minacce dal settore sanitario

Ultimamente abbiamo visto come capacità e fantasia non manchino ai cracker, ingegnosi nel rubare soldi alle banche con intrusioni stupefacenti, ricattare interi ospedali (a proposito, il complesso ospedaliero è stato poi costretto a pagare), crittografare e prendere in ostaggio i Pc di utenti ed aziende.

In questi ultimi mesi, gli analisti dedicati alla sicurezza informatica, hanno espresso grande preoccupazione per dati e tutto ciò che riguarda la sanità digitale. La sanità in rete ormai usa prepotentemente software, device, vie digitali, per operare con efficienza e rapidità. Purtroppo, tutto ciò, può far gola ai cracker che intravedono una nuova miniera d’oro per fare tanti soldi rapidamente.

La telemedicina sotto attacco informatico

Tutto ciò che riguarda la nostra salute potrebbe essere cracckata, non crediate che sia pura fantasia, fino a poco tempo fa neanche immaginavamo che i nostri Pc potessero essere presi in ostaggio, eppure i cracker hanno fatto milioni di dollari in tutto il mondo grazie ai Ransomware virus.

Oggigiorno molti pazienti utilizzano dei defibrillatori impiantati nel torace per controllare l’attività cardiaca, questi pacemaker hanno un sistema wi-fi per essere regolati e monitorati dai presidi ospedalieri. Ebbene già Dick Cheney, nel 2013, vicepresidente USA, dovette disattivare il sistema wireless del proprio pacemaker perchè avrebbe potuto essere oggetto di un attacco informatico.

Riuscire a cracckare, entrare nei sistemi di controllo della telemedicina, intrufolandosi nei dispositivi sanitari collegati in rete, getterebbe nel panico intere strutture ospedaliere. Test medici modificati, alterazioni nelle quantità di insulina iniettate da apparecchi sul corpo del paziente, modifiche operative nei robot chirurgici (sempre più utilizzati) impedendo che svolgano correttamente le loro funzioni.

Negli Stati Uniti sono ormai presenti ovunque dispositivi medici collegati in rete e in telemedicina, impianti che possono essere cracckati con relativa facilità poichè le case produttrici sono carenti sul lato sicurezza. Magari si spendono milioni di dollari per costruire un prodotto perfetto e invece si trascurano elementari controlli sulla sicurezza della trasmissione dati (alcuni analisi informatici si sono accorti che molte password d’accesso a questi prodotti erano facilmente rintracciabili addirittura sui manuali).

Documenti e informazioni sanitarie riservate

Rubare dati da una azienda sanitaria sarebbe il “colpo” ideale per i cracker che potrebbero così ricattare facilmente le persone affinchè non vengano rivelati a parenti, datori di lavoro, o alla comunità, problemi di salute, orientamenti sessuali o molto altro ancora.

Purtroppo in Italia siamo molto indietro sulla tutela e sicurezza dei dati sanitari, non parliamo poi della telemedicina. Ne avevamo scritto in questo articolo: gravi falle di sicurezza sui nostri dati. la cosa ancor più grave è che sono a disposizione molte risorse legali e trucchi che consentono di diventare una specie di hacker in breve tempo.

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